Molti uomini rimangono intrappolati, durante l’invecchiamento, in un circolo vizioso che porta all’obesità addominale, che può diventare pericolosa per la vita.
Non importa quanto si allenano o quanto poco mangiano, questi uomini, spiega il Dottor Izzo, Urologo e Andrologo a Napoli, non sono in grado di perdere questo eccesso di peso che si accumula sulla loro pancia. Studi pubblicati hanno dimostrato che bassi livelli di testosterone e obesità si influenzano a vicenda, intrappolando gli uomini in un vortice di aumento di peso e di squilibrio ormonale.
Nonostante questa diffusa minaccia alla salute dell’uomo, la maggior parte dei medici non testano i livelli di testosterone nei loro pazienti maschi obesi. Se lo facessero, milioni di uomini potrebbero essere protetti dal flagello della sindrome metabolica, dal diabete di tipo 2, dall’ipertensione arteriosa, dell’aterosclerosi e del cancro.
Testosterone e obesità: le relazioni
Nel corso della nostra vita, gli ormoni sessuali controllano il modo in cui appariamo, cosa proviamo e persino cosa pensiamo. Studi condotti negli ultimi anni mostrano che bassi livelli di testosterone sono fortemente correlati con l’obesità e con la sindrome metabolica negli uomini. In effetti, ci sono prove convincenti che i bassi livelli di testosterone non sono solo marcatori per lo sviluppo della sindrome metabolica, ma che probabilmente faranno parte delle cause.
Questi risultati hanno portato gli esperti a raccomandare vivamente il dosaggio del testosterone nella maggior parte degli uomini più anziani, e in particolare quelli con diabete di tipo 2 o sindrome metabolica.
È stato a lungo chiaro che l’obesità e la sindrome metabolica sono legate a bassi livelli di testosterone; la domanda è quali sono le relazioni causa-effetto. La visione tradizionale è che l’obesità sopraggiunge prima, e che bassi livelli di testosterone sono semplicemente il risultato di essa. Questo ha un senso, perché il tessuto grasso è un modulatore ormonale estremamente attivo, in particolare per il testosterone e gli estrogeni. Un enzima nel tessuto grasso noto come aromatasi converte il testosterone in estradiolo, il principale estrogeno nell’uomo. L’eccessiva attività aromatasica quindi diminuisce il testosterone e aumenta i livelli di estrogeni, causando una serie di cambiamenti deleteri per l’organismo dell’uomo. Le basse concentrazioni sieriche di testosterone sono strettamente correlate con un elevato indice di massa corporea (BMI), insieme ad elevati rapporti tra grasso corporeo e massa magra.
Testimonianze sviluppate negli ultimi anni mostrano invece una tendenza diversa, cioè che un basso livello di testosterone causa obesità . Infatti, bassi livelli di testosterone possono essere tra i primi segni evidenti che un uomo sta subendo i cambiamenti corporei che sfoceranno successivamente in obesità e sindrome metabolica. Ridurre i livelli di testosterone degli uomini riduce anche la sensibilità all’insulina e aumenta la massa grassa. In uno studio, oltre il 50% degli uomini con cancro alla prostata sottoposti a terapia di deprivazione androgenica a lungo termine ha sviluppato la sindrome metabolica, manifestata in particolare dall’aumento dell’obesità addominale e dall’elevata glicemia. Viceversa, gli uomini che ricevono terapia sostitutiva con testosterone per l’ipogonadismo (diminuzione della produzione di testosterone) sperimentano una progressione più lenta della sindrome metabolica e del diabete o di eventuali malattie cardiovascolari.
Avanzando sulla scala temporale, gli uomini iniziano a ingrassare e a perdere massa muscolare magra. Ora è fin troppo chiaro che questi due processi paralleli sono correlati – cioè, il calo dei livelli di testosterone è una causa diretta dell’obesità negli uomini di mezza età.