Per “pene piccolo” (micropene), spiega il Dottor Izzo, urologo e andrologo a Napoli, s’intende un organo genitale maschile che presenta variazioni delle dimensioni rispetto a quelle che rientrano nella norma, per cui è il paziente che considera troppo piccolo il proprio pene (dismorfofobia peniena).
Le dimensioni del pene, come è noto, sono storicamente un motivo di notevole ansia per l’uomo. Molti pazienti si rivolgono all’urologo o all’andrologo per richiedere interventi di chirurgia per l’ingrandimento del pene (allargamento penieno), al fine di aumentare l’autostima e la fiducia in sé stessi.
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E’ importante premettere, tuttavia, che un intervento per l’ingrandimento del pene non è una pratica che può eseguirsi in qualunque caso, ma devono sussistere condizioni specifiche e particolari.
Vediamo nel dettaglio come si manifesta il fenomeno del micropene.
Cause e sintomi del micropene
Il pene piccolo o micropene è una condizione causata da fattori che possono essere psicologici oppure organici. Esaminiamole entrambe per avere una panoramica più approfondita sul fenomeno.
Cause psicologiche del micropene
Le cause psicologiche sono generalmente alla base della dismorfofobia peniena. Alla base, in sintesi, c’è la convinzione o la paura che il proprio pene sia troppo piccolo o che abbia un’alterazione di forma del glande o del prepuzio.
Una forma di dismorfofobia peniena, ad esempio, è la cosiddetta “sindrome dello spogliatoio”, la cui paura e ansia è quella di confrontare le dimensioni, generalmente a riposo, ma anche in erezione in taluni casi, dei propri genitali con quelle di altri soggetti maschili, solitamente coetanei.
I sintomi della dismorfofobia peniena, quindi, sono generalmente stati di ansia o depressione, che comportano un isolamento sociale e, soprattutto, un rifiuto del contatto con il genere femminile, verso il quale non ci si sente adeguati.
Tra le cause psicologiche possibili, si includono:
- Distorsione cognitiva: le persone affette da dismorfobia peniena possono avere distorsioni cognitive, ossia modi di pensare distorti riguardo alla percezione del loro corpo. Possono concentrarsi eccessivamente su dettagli minimi o attribuire significato negativo a caratteristiche normali.
- Pressioni sociali e culturali: la società e la cultura contemporanee spesso promuovono standard irrealistici di bellezza e virilità, inclusi quelli riguardanti le dimensioni del pene. Gli individui possono quindi essere influenzati da queste aspettative irrealistiche, alimentando ansie e insicurezze.
- Esperienze passate: eventi traumatici, esperienze sessuali negative o commenti negativi da parte di partner o coetanei possono contribuire allo sviluppo della dismorfobia peniena.
- Comparazione sociale: la tendenza a confrontarsi con gli altri, specialmente attraverso l’uso di internet e la visualizzazione di materiale pornografico, può alimentare l’ansia legata alle dimensioni del pene, portando a una percezione distorta del proprio corpo. (Leggi anche -> I rischi della pornografia per gli adolescenti)
- Disfunzioni sessuali: problemi sessuali, come l’ansia da prestazione o la disfunzione erettile, possono contribuire alla preoccupazione e all’ansia riguardo alle dimensioni del pene, creando un circolo vizioso.
Il trattamento della dismorfobia peniena spesso coinvolge approcci terapeutici, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che mira a cambiare i modelli di pensiero distorti, e la terapia sessuale, che può affrontare le preoccupazioni legate alla sessualità e all’immagine corporea. La consulenza psicologica può essere particolarmente utile per affrontare le cause psicologiche sottostanti della dismorfobia peniena.
Cause organiche del micropene
Le cause della dismorfia peniena non sono limitate solo a fattori psicologici; ci possono essere anche cause organiche o fisiche che contribuiscono ai sintomi. Ecco alcune di queste:
- Micropenia: la micropenia è una condizione in cui le dimensioni del pene sono significativamente inferiori alla media. A differenza della dismorfia peniena, la micropenia è una condizione medica reale, e le persone con questa caratteristica possono richiedere valutazione e trattamento medico.
- Anomalie anatomiche: alcune anomalie anatomiche possono contribuire alle preoccupazioni riguardo alle dimensioni del pene. Ad esempio, una curvatura significativa (Peyronie) o altre malformazioni congenite potrebbero influenzare l’aspetto del pene.(Leggi anche -> Pene storto o curvo)
- Disfunzione erettile: la disfunzione erettile, che può essere causata da fattori fisici o psicologici, potrebbe contribuire all’ansia da prestazione e alle preoccupazioni sulla dimensione del pene.
- Variazioni naturali nelle dimensioni: la dimensione del pene può variare naturalmente a seconda della temperatura, dell’eccitazione sessuale o di altri fattori. Queste variazioni normali possono essere fraintese come segni di problemi.
In presenza di preoccupazioni legate alle dimensioni del pene, è importante consultare un professionista della salute mentale o un medico. Un esame medico accurato può determinare se ci sono cause organiche sottostanti e se è necessario un trattamento specifico. In molti casi, l’intervento di professionisti della salute mentale può essere essenziale per affrontare le preoccupazioni psicologiche associate alla dismorfia peniena.
L’ipoplasia pieniena, pertanto, è una vera e propria forma patologica di micropene e viene osservata nei soggetti maschili le cui dimensioni del pene in erezione non superano i sette centimetri.
Alcune patologie organiche consistono in alterazioni cromosomiche o malattie genetiche che inducono ad un sottosviluppo della conformazione degli organi genitali, come nella sindrome di Kinefelter.
Esistono, inoltre, casi in cui le dimensioni del pene sono visibilmente sproporzionate rispetto alle dimensioni complessive del soggetto maschile. Esempi diffusi sono uomini di statura molto alta dalle dimensioni del pene effettivamente molto ridotte rispetto alla propria mole. Patologie organiche che comportano un riscontro nelle ridotte dimensioni del pene possono essere legate a difetti di tipo ormonale, come l’ipogonadismo ipogonadotropo, che regolano in maniera anomala lo sviluppo degli organi genitali.
L’ipospadia consiste nello sbocco anomalo del meato uretrale e può comportare un sottosviluppo dell’apparato genitale o una difficoltà nell’erezione. I casi organici che comportano difficoltà nello sviluppo dell’apparato genitale devono essere risolti chirurgicamente.
In altri casi, come nella sindrome del pene sepolto, l’obesità causa una apparente sottostima delle dimensioni del pene, coperto parzialmente dal grasso sovrapubico.
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Quali sono le dimensioni del pene considerate normali?
- lunghezza media a riposo: 9 – 9.5 cm
- lunghezza media in erezione: 12.8 – 14.5 cm
- circonferenza media in erezione: 10 – 10.5 cm
- micropene: pene in erezione < 7.5 cm
L’ipoplasia peniena vera (ridotto sviluppo del pene) può essere congenita o acquisita.
Le forme congenite sono:
- il micropene, che molto spesso si associa ad endocrinopatie;
- il pene palmato;
- l’epispadia/ipospadia, condizione caratterizzata da un’anomalia a carico dell’uretra che risulta essere più breve.
Oppure può essere acquisita, come in caso di neoplasie, traumi, malattia di La Peyronie, pene sepolto o incarcerato per eccessiva perdita di cute.
Diagnosi di micropene
L’esame obiettivo e il metro da sarto sono le armi che permettono di porre diagnosi ed inquadrare il paziente.
Ci si può avvalere del supporto strumentale attraverso l’ecografia e il color-doppler penieno.
Chirurgia per il micropene
La chirurgia di ampliamento penieno può trovare giusta indicazione soprattutto in caso di ipoplasia vera del pene e, molto raramente, in caso di dismorfofobia peniena.
Dal punto di vista tecnico viene distinta in:
- Chirurgia dei tegumenti, come nel caso di pene palmato, sepolto o incarcerato.
- Chirurgia uretro-cavernosa, come nel caso di epi-ipospadia, Peyronie’s e traumi.
- Mista, nel caso di micropene e stati intersessuali (pseudoermafroditismo).
Da sottolineare che la stragrande maggioranza dei pazienti non necessita di alcuna terapia chirurgica ma soltanto di un adeguato counseling (informazione) e supporto psicosessulogico.
Molto spesso, infatti, le aspettative dei pazienti sono molto superiori rispetto a quelle reali. Centrale, come sempre, è il rapporto medico-paziente.