La gonorrea o blenorragia, spiega il Dottor Izzo, Urologo e Andrologo a Napoli, è una malattia sessualmente trasmissibile causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, che infetta le vie uretrali nell’uomo e le vie uro-genitali nella donna. Nota anche come “scolo”, la gonorrea è una delle malattie sessualmente trasmesse più diffuse al mondo. Può essere asintomatica, ma può anche evolvere e complicarsi causando batteriemie e sterilità.
Gonorrea: il contagio
La gonorrea si trasmette con qualsiasi forma di contatto sessuale non protetto e, più raramente, col bacio o tramite contatto indiretto (uso promiscuo di biancheria o servizi igienici). L’agente eziologico, il gonococco di Neisser (Neisseria gonorrhoeae), è infatti scarsamente resistente agli stimoli ambientali, può sopravvivere solo qualche ora sul water e viene facilmente inattivato dal calore o da un comune disinfettante. L’infezione gonococcica può inoltre essere trasmessa durante il parto dalla madre al neonato, determinando nel piccolo la comparsa di una grave congiuntivite e/o di un’artrite settica. Più raramente il contagio può avvenire già durante la gravidanza o nel periodo post-parto; durante la fase gestazionale l’infezione aumenta il rischio di aborto e parto prematuro.
I Sintomi
Molto spesso la gonorrea è asintomatica, soprattutto nelle donne. Negli uomini i sintomi possono comparire da due a trenta giorni dopo l’infezione e consistono soprattutto in bruciore durante l’orinazione o perdite di colore bianco, giallo o verde dal pene. A volte si segnala dolore o gonfiore ai testicoli. La maggior parte delle donne non presenta sintomi. Se presenti, sono in genere molto lievi e difficilmente distinguibili da altre infezioni della vagina o della vescica. I sintomi iniziali sono: bruciore durante l’orinazione, aumento delle secrezioni vaginali e perdite di sangue tra un ciclo mestruale e l’altro. Nelle donne inoltre questa infezione può avere serie complicazioni, indipendentemente dalla gravità dei sintomi. Le infezioni rettali sono in genere asintomatiche, ma possono manifestarsi, sia nell’uomo sia nella donna, con: perdite, prurito anale, irritazione, sanguinamento o dolorosi movimenti intestinali. Generalmente la diffusa assenza di sintomi tra le persone infette rende più complicata la diagnosi e più facile il contagio.
La diagnosi
Nell’uomo la gonorrea emerge facilmente già da un’analisi clinica. In ogni caso, soprattutto nelle forme scarsamente evidenziabili, la conferma diagnostica necessita dell’analisi delle secrezioni uretrali, cervicali, faringee o rettali (in base al tipo di rapporto sessuale avuto). Esistono differenti tecniche di analisi, che vanno dai vecchi metodi colturali ai recenti, rapidi ed attendibilissimi, esami di amplificazione genica. Questi ultimi possono essere eseguiti anche su un semplice campione urinario.
Il trattamento
La gonorrea è un’infezione batterica e, pertanto, può essere efficacemente trattata con antibiotici. Tuttavia, la massiccia diffusione di nuovi ceppi farmaco-resistenti sta rendendo le cure via via meno efficaci. Per questa ragione, la scelta del farmaco dovrebbe basarsi sulle caratteristiche del ceppo per cui è previsto il trattamento. Particolare attenzione va prestata nel caso si tratti di donne incinte, poiché la gravidanza rende necessaria l’esclusione di alcuni farmaci. Spesso i pazienti con gonorrea sono affetti anche da altre malattie sessualmente trasmissibili: è pertanto consigliabile l’uso combinato di antibiotici.