Il varicocele è una condizione patologica caratterizzata dalla dilatazione delle vene testicolari, le quali hanno il compito di drenare il sangue dai testicoli. Questa anomalia può causare gonfiore del testicolo interessato e colpisce circa il 14% degli uomini, secondo il dottor Izzo, urologo e andrologo a Napoli.
Gli uomini più frequentemente interessati hanno un’età compresa tra i 15 e i 25 anni. Tale condizione non va sottovalutata poiché il varicocele è stato riconosciuto come una possibile causa di infertilità maschile.
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Quali sono le cause del varicocele?
Come abbiamo accennato all’inizio, il varicocele consiste in una dilatazione patologica delle vene testicolari e rappresenta una condizione che viene definita idiopatica. Nel dettaglio, il meccanismo preciso di sviluppo, che caratterizza questa condizione, rimane in gran parte sconosciuto.
Nonostante ciò, diverse teorie hanno cercato di spiegare il suo insorgere. Tra le ipotesi più considerate, vi è quella che suggerisce un’alterazione del sistema di valvole all’interno delle vene testicolari come possibile causa. In circostanze normali, questo sistema di valvole regola il flusso sanguigno in un’unica direzione, facilitando il drenaggio venoso.
Tuttavia, nel caso del varicocele, si verifica un difetto nel funzionamento di tali valvole, causando un reflusso del sangue e conseguente ristagno all’interno delle vene testicolari. Tale ristagno può portare alla dilatazione e al gonfiore delle vene, caratteristiche tipiche del varicocele. Questa prospettiva fornisce un’importante comprensione del meccanismo patogenetico alla base della condizione, sebbene ulteriori ricerche siano necessarie per confermare definitivamente questa ipotesi e identificare eventuali altre cause potenziali.
Tipologie di varicocele: quali sono?
Il varicocele si presenta principalmente in due forme distinte, ciascuna con cause e caratteristiche specifiche e che vengono definite come varicocele idiopatico e varicocele secondario.
Nei prossimi paragrafi cercheremo di approfondire in maniera sintetica quali sono i tratti caratteristici dell’una e dell’altra tipologia di varicocele, così da avere un quadro più ampio su questa patologia.
Varicocele idiopatico
Abbiamo già fornito qualche delucidazione in merito a questa forma, che rappresenta la manifestazione più comune del varicocele ed è, in sintesi, caratterizzata dal malfunzionamento delle valvole venose nei testicoli. In condizioni normali, infatti, queste valvole svolgono un ruolo cruciale nel regolare il flusso sanguigno, garantendo che il sangue scorra in un’unica direzione, ovvero verso il cuore.
Tuttavia, nel varicocele idiopatico, si verifica un’anomalia nel funzionamento di tali valvole, consentendo al sangue di rifluire all’indietro e accumularsi nelle vene testicolari. Questo ristagno di sangue porta alla dilatazione delle vene e al gonfiore del testicolo interessato, sintomi tipici del varicocele.
Varicocele secondario
Questa forma di varicocele, invece, si manifesta quando le vene testicolari sono bloccate o ostruite, spesso a causa della presenza di un tumore nell’addome o nella pelvi.
In questo caso, il tumore esercita una pressione fisica sui vasi sanguigni, comprimendoli e ostacolando il normale flusso di sangue attraverso di essi. Di conseguenza, il sangue non può defluire correttamente dalle vene testicolari, determinando un aumento della pressione e il conseguente rigonfiamento delle stesse.
È importante sottolineare che il varicocele secondario può essere un segnale di allarme di un problema più grave, come la presenza di un tumore, e pertanto richiede un’attenta valutazione e gestione da parte di uno specialista.
Sintomi del varicocele: ecco quando richiedere un consulto a uno specialista
Come precisa il Dott. Izzo, ci sono alcuni dei sintomi visivi e fisici che il paziente potrebbe notare e che possono indirizzare lo specialista nella diagnosi di varicocele. Nel dettaglio, è importante rivolgersi al medico quando si nota la presenza di uno o più di uno di questi sintomi:
- Vene dilatate nello scroto dato che il varicocele appare come un groviglio di vene ingrossate e tortuose.
- Asimmetria testicolare: Spesso, il testicolo più piccolo si trova sul lato dello scroto interessato dal varicocele. Il varicocele, infatti, si sviluppa nell’85% dei casi sul lato sinistro dello scroto, per via della posizione di quelle vene su quel lato.
- Presenza di un nodulo nel testicolo. Anche se spesso indolore, un nodulo nel testicolo dovrebbe essere sempre valutato da un andrologo. Quando si tratta di varicocele, generalmente il nodulo non è doloroso.
- Dolore sordo e fastidioso allo scroto. Questo sintomo può sopraggiungere in seguito all’accumulo di sangue nello scroto che denota l’ingrossarsi del varicocele. Un supporto come un sospensorio può aiutare a alleviare il disagio.
- Peggioramento del dolore quando si sta in piedi. Stare in piedi per lunghi periodi può causare un maggior accumulo di sangue nel varicocele, aumentando il dolore. Se quando ci si corica notiamo un alleviamento del sintomo, ciò può dipendere dal fatto che stando in posizione distesa il sangue defluisce dallo scroto.
- Dolore peggiorato da esercizio prolungato o intenso. Questo accade nei pazienti che presentano varicocele perché l’esercizio intenso può affaticare la circolazione venosa, contribuendo al ristagno di sangue.
- Peggioramento del dolore con il caldo. Con le alte temperature si possono dilatare ulteriormente le vene, aggravando i sintomi. In particolare, la vasodilatazione rende più difficile per le vene colpite dal varicocele far fluire il sangue verso il cuore.
Diagnosi e trattamento del varicocele
La diagnosi del varicocele costituisce un processo fondamentale per valutare l’entità della condizione e pianificare un trattamento adeguato. Tipicamente, la diagnosi inizia con un esame fisico eseguito da un medico specialista, il quale potrà esaminare attentamente l’area dello scroto per individuare eventuali segni di gonfiore o dilatazione delle vene testicolari. Successivamente, può essere richiesto un esame di imaging, come un’ecografia addominale, per confermare la presenza del varicocele e valutarne in questo modo l’entità.
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Una volta confermata la diagnosi, il varicocele può essere classificato in base alla sua gravità dal punto di vista clinico:
- Grado I: In questa fase, il varicocele si manifesta principalmente durante l’aumento della pressione addominale, ad esempio durante un momento di sforzo o di tensione. Questo grado può essere più difficile da individuare durante l’esame fisico.
- Grado II: Il varicocele di grado II è palpabile attraverso la palpazione dello scroto, ma non è visibile esternamente. Anche se può non essere immediatamente evidente, il medico può identificarlo durante l’esame fisico.
- Grado III: Questo è il grado più avanzato del varicocele, in cui la dilatazione delle vene è così evidente da renderla visibile a occhio nudo. Inoltre, è palpabile durante l’esame fisico.
Una volta determinato il grado del varicocele, può essere consigliata l’esecuzione di uno spermiogramma, un esame del liquido seminale, per valutare lo stato della fertilità e l’eventuale impatto della condizione sulla qualità dello sperma.
Il trattamento del varicocele dipende dalla gravità del caso e dalla presenza di sintomi. Nei casi lievi o asintomatici, può essere raccomandata una sorveglianza attiva con controlli periodici.
Tuttavia, in situazioni più gravi, come nei casi di infertilità maschile o di sintomi dolorosi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. Le opzioni terapeutiche chirurgiche includono procedure come la varicocelectomia, che mira a rimuovere o bloccare le vene dilatate, o interventi minimamente invasivi come l’embolizzazione delle vene. La scelta della tecnica chirurgica dipende dalle caratteristiche specifiche del caso e dalla preferenza del paziente.
Se hai dubbi in merito al varicocele oppure noti uno dei sintomi riferiti, rivolgi allo Studio medico Izzo per una valutazione accurata. Prenota un appuntamento oppure richiedi un video consulto.