L’infertilità maschile, spiega il Dottor Izzo, Urologo e Andrologo a Napoli, consiste in una ridotta capacità dell’uomo di garantire il concepimento, a causa di una produzione insufficiente di spermatozoi o di anomalie strutturali degli spermatozoi prodotti o di anormalità di tipo ormonale.

Generalmente si definisce infertile una coppia sessualmente attiva che non riesce ad ottenere una gravidanza dopo un periodo superiore ad un anno di rapporti regolari e non protetti da misure anticoncezionali. Tale definizione è arbitraria, ma si basa sulla valutazione che la maggior parte delle coppie riesce a concepire un figlio entro tale limite, oltre il quale l’uomo dovrebbe sottoporsi ad una visita andrologica corredata da un’analisi dello sperma, mentre la donna dovrebbe effettuare una visita ginecologica.

L’infertilità maschile è una causa diffusa d’infertilità di coppia e si ritiene che, in un caso su due, la difficoltà di ottenere una gravidanza sia ad opera dell’apparato riproduttivo maschile.

L’infertilità maschile è una condizione non assoluta, a differenza della sterilità che si caratterizza per l’assenza totale di spermatozoi nel liquido seminale (azoospermia), oppure quando essi sono insufficienti (cripto-azoospermia) o morti (necrozoospermia).

Le cause dell’infertilità maschile

La fecondazione consiste nella produzione di un’adeguata qualità e quantità di spermatozoi, da parte del sistema riproduttivo maschile, e nel corretto trasporto degli stessi fino all’ovulo femminile. Le cause che determinano l’infertilità maschile sono strettamente collegate alla produzione e al trasporto degli spermatozoi. Molte di esse non sono ancora conosciute, nonostante le incessanti ricerche in atto.

Le cause note possono classificarsii in:

  • pre-testicolari;
  • testicolari;
  • post-testicolari.

Cause pre-testicolari

Riguardano patologie legate alle anormalità della secrezione degli ormoni ipotalamici o ipofisari. Sono cause non frequenti di infertilità maschile. Un’alterazione ipotalamica o ipofisaria può determinare un deficit nella secrezione di gonadotropine con ipogonadismo ipodonadotropo. Se il deficit è congenito, si ha un mancato sviluppo degli attributi sessuali, mentre se il danno è acquisito dopo la pubertà, si ha un’ipotrofia testicolare. E’ in crescita il numero di pazienti che acquisisce tale patologia per l’abuso di anabolizzanti per la pratica sportiva.

Cause testicolari

Riguardano le patologie acquisite o congenite a danno dei testicoli. Sono cause testicolari quelle genetiche, il criptotorchismo, il varicocele, l’orchite, uno stile di vita errato e i fattori ambientali ostili.

Cause genetiche. La produzione ridotta di spermatozoi è spesso causata da uno sviluppo non perfetto dei testicoli, in relazione a diverse anomalie cromosomiche verificabili.

Criptotorchismo. E’ la mancata discesa dei testicoli nella loro posizione e va corretta chirurgicamente entro il primo anno di vita.

Varicocele. Rappresenta la causa principale d’infertilità maschile ed è presente nel 10-18% della popolazione maschile adulta. Il varicocele è una patologia che consiste nella dilatazione delle vene del testicolo e del funicolo spermatico, provocando un aumento delle temperature e conseguenti anomalie nel trasporto dello sperma nei testicoli.

Rischi ambientali. Pesticidi, solventi, materie plastiche, vernici, radiazioni elettromagnetiche sono solo alcuni degli agenti tossici che possono recare danno alla funzione riproduttiva maschile. I dati epidemiologici dimostrano che, negli ultimi 50 anni, c’è stato un declino di qualità e quantità dell’eiaculato e le patologie dell’apparato urogenitale sono più frequenti, al punto che è stata avanzata l’ipotesi che sono anche i mutamenti ambientali a determinare la rottura nella programmazione embrionale e nello sviluppo gonadico del feto.

Cause post – testicolari

Sono cause dovute a difetti di sviluppo delle vie seminali, che generano ostruzioni congenite. In base alla sede si distinguono ostruzioni prossimali, caratterizzate da difetti di canalizzazione a livello dell’epididimo e del tratto prossimale del deferente, ostruzioni distali, che riguardano i difetti di sviluppo delle ampolle, delle vescicole o dei dotti eiaculatori, ostruzioni estese, che comprendono tutte le vie seminali di un solo lato od entrambi i lati. Possono presentarsi, inoltre, ostruzioni acquisite, che possono essere conseguenza di episodi infiammatori o lesioni chirurgiche.

Infezioni genitali. Uno stato infettivo cronico può danneggiare i canali seminali, gli spermatozoi e la prostata (prostatite) portando all’infertilità con meccanismi diretti, quali le alterazioni della morfologia degli spermatozoi o la riduzione della motilità, o indiretti (immunitari, anatomici o funzionali).

Alterazioni morfologiche degli spermatozoi. La sindrome di kartagener determina la produzione di spermatozoi immobili, privi dei filamenti di dineina che generano i battiti del flagello. Se sono presenti spermatozoi a testa tonda, essi non permettono la penetrazione nei rivestimenti dell’ovocita.

Prestazione clinica

La visita andrologica è volta al riconoscimento di tutte le cause alla base di un fattore maschile di infertilità.

L’anamnesi fisiologica, patologica remota e patologica prossima risultano molto importanti in campo andrologico.

La visita dell’apparato genitale maschile, in particolare le dimensioni, la consistenza e tutte le altre caratteristiche degli elementi scrotali (epididimo, didimo, deferenti e plesso venoso testicolare), fornisce  allo specialista uro-andrologo elementi imprescindibili ai fini di una rigorosa diagnosi.

Diagnostica

Un accurato studio ormonale è volto a scovare disfunzioni che possono associarsi o essere causa stessa dell’infertilità.

Lo spermiogramma, che era definito dal mio Maestro, il Prof. Menchini Fabris, come il “barometro del corpo umano”, è fondamentale e lo sono ancora di più tutti i fattori capaci di alterarlo, specie quelli legati ad uno scorretto stile di vita.

Chiaramente, la diagnostica strumentale, in particolare l’Ecocolordoppler scrotale, in clino ed in ortostatismo permette di confermare un eventuale sospetto clinico e soprattutto valutare l’entità di una patologia molto diffusa quale il varicocele.

Chirurgia

Molte patologie che inficiano la fertilità maschile possono essere oggi trattate chirurgicamente. In particolare, il trattamento microchirurgico del varicocele, le ricanalizzazioni delle vie seminali, sono gli interventi maggiormente eseguiti in campo andrologico.

A questo si aggiunge, nei casi più importanti, il prelievo di tessuto testicolare (TESE e micro-TESE), finalizzato a tecniche di fecondazione assistita.